Per il terzo anno consecutivo la Regione Emilia-Romagna riserva al GAL del Ducato uno spazio speciale nell’ambito del SANA, il Salone internazionale dedicato al biologico e al naturale, giunto ormai alla sua 31esima edizione. Anche quest’anno l’occasione è stata ghiotta – in tutti i sensi – per parlare di “La carne del bosco: una filiera SANA”. Michele Milani, pubblicitario, editore, appassionato di caccia e cucina, nonché consigliere del GAL del Ducato ha presentato lo stato dell’arte dell‘azione che il GAL sta conducendo per creare una vera e propria filiera controllata delle carni di selvaggina, regolata da un disciplinare basato sulla normativa vigente in Emilia Romagna in materia, un marchio declinabile anche sui diversi territori provinciali e che richiama fortemente quello de inEmiliaRomagna food&wine del Tramonto DiVino e del Mare di Sapori, oltre che un bando di finanziamento a supporto di chi vorrà aderire. La filiera selvatica potrebbe essere un utile punto d’incontro di molti bisogni ed esigenze, quelle degli agricoltori sempre più danneggiati dalla selvaggina, di chi caccia in modo nuovo e consapevole, e di un consumatore sempre più attento al grande valore nutrizionale di queste carni. Questi in sintesi i punti di forza del progetto che ha trovato anche in questa occasione nell’Assessore all’Agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna, Simona Caselli un’entusiasta sostenitrice. E anche Slow Food sta guardando con attenzione agli sviluppi di questa filiera. L’incontro è stata anche l’occasione per presentare l’indubbio valore nutrizionale di queste carni e il funzionamento della filiera, grazie all’intervento del dr. Roberto Barbani, veterinario dell’ASL di Bologna che da anni segue il settore e ha contribuito dal punto di vista sanitario a studiarne una regolamentazione. Non poteva poi mancare una degustazione finale di quattro prodotti offerti da Sant’Uberto Azienda Agricola, AFV e Centro Lavorazione Carni di Monterenzio e presentati da Lucia Santini Aleotti: una bresaola e una mortadella di cinghiale, un ragù di cervo e una coppa di testa di daino, accompagnati da un Gutturnio della Val Tidone offerto dall’Enoteca regionale dell’Emilia-Romagna.